Lennon, all’epoca uno dei leader del centrocampo biancoverde, ricorda con emozione la battaglia in campo. Il Celtic aveva mostrato grande carattere e determinazione, rispondendo due volte ai vantaggi del Porto con le reti di Henrik Larsson, l’icona svedese della squadra. Ogni gol dei Bhoys faceva esplodere i tifosi scozzesi sugli spalti, con circa 80.000 sostenitori arrivati a Siviglia per sostenere la squadra. Tuttavia, la strategia astuta di Mourinho e alcune decisioni arbitrali controverse pesarono sull’esito della gara.
“Eravamo una squadra forte, unita, e credevamo di poter vincere,” ha detto Lennon in un’intervista. “Abbiamo lottato con tutto quello che avevamo, ma il Porto era una squadra ben organizzata, con giocatori di talento e un allenatore che sapeva esattamente come farli giocare.”
Il Porto di Mourinho era già una squadra in ascesa, e quella vittoria fu il trampolino di lancio per la conquista della Champions League l’anno successivo. Il tecnico portoghese si dimostrò maestro nel gestire il ritmo della partita, con tattiche che rallentavano il gioco ogni volta che il Celtic cercava di accelerare. “Erano furbi, sapevano come spezzare il nostro slancio,” ha ammesso Lennon. “E alla fine, quella strategia ha pagato.”
Uno dei momenti più difficili da digerire per il Celtic fu l’espulsione di Bobo Baldé nei tempi supplementari. Rimasti in dieci, i Bhoys soffrirono e alla fine furono puniti dal gol decisivo di Derlei. “Avevamo ancora speranza fino alla fine, ma quel gol ci ha tagliato le gambe,” ha confessato Lennon.
Nonostante la delusione, quella squadra del Celtic è rimasta nei cuori dei tifosi come una delle migliori della storia recente. Il percorso fino alla finale fu epico, con vittorie storiche contro squadre come il Liverpool e il Boavista. L’avventura europea del 2003 ha consolidato il legame tra il club e i suoi sostenitori, con Siviglia che si trasformò per un giorno in una città a tinte biancoverdi.
“Abbiamo perso quella finale, ma abbiamo guadagnato il rispetto di tutta Europa,” ha concluso Lennon. “E anche se Josè mi ha spezzato il cuore quella notte, sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto.”
Per i tifosi del Celtic, il sogno di alzare un trofeo europeo resta vivo. Forse un giorno ci sarà un’altra occasione, ma quella notte di Siviglia rimarrà per sempre nella memoria di chi c’era.
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